Sull’acquamarina esistono leggende che hanno come scenario privilegiato quello del mare: tra misteri e tesori, per i marinai questa pietra è un vero e proprio portafortuna. I Greci e i Romani, ad esempio, la consigliavano come amuleto per chi navigava per lunghe rotte, e la leggenda vuole che l’acquamarina appartenga al tesoro delle Sirene, assumendo la capacità di proteggere chi la porta con sé dal mal di mare e dalle tempeste. Sciamani e guaritori la consigliavano per la cura dell’artrite, delle infiammazioni degli occhi, dei disturbi di circolazione e del mal di gola.
L’acquamarina è un berillo, proprio come lo smeraldo, dunque un minerale dalla caratteristica struttura a cristalli prismatici, dalla gamma cromatica che varia dall’azzurro chiaro al verde acqua. Non è una pietra molto rara, ha una durezza eccellente ed offre ottimi risultati con il taglio a smeraldo o a cabochon. Il nome si riferisce al suo colore verdeazzurro, che somiglia, in tutte le sue sfumature, al cromatismo cangiante del mare.
Sulla base del luogo di provenienza, la pietra assume caratteristiche morfologiche e cromatiche: famosi sono gli esemplari provenienti da Santa Maria de Itabira (Brasile), per l’intensità profonda del colore blu profondo, mentre la varietà di Boca-Rica richiamano, con il loro brillante verdeblu, i flutti delle onde marine. Alcune varietà, ricche di inclusioni aghiformi, determinano un fenomeno denominato “occhio di gatto”, ovvero un riflesso cangiante e tridimensionale.
Lara Scanu