L’edificio di Sant’Andrea in Vincis consisteva in una piccola chiesa situata vicino al convento francescano di Tor de’ Specchi, sulle pendici occidentali del Campidoglio. La chiesa fu demolita alla fine degli anni Venti del Novecento per consentire la costruzione di Via del Teatro de Marcello, che doveva aprire il percorso della via del Mare. Giuseppe Melchiorri, nella Guida metodica di Roma e suoi contorni del 1836, testimonia come la chiesa appartenesse alla Confraternita degli Scalpellini e che l’edificio fosse conosciuto anche con i nomi di Sant’Andrea in Mentuccia o nel Vinchis. Gli Scalpellini ottennero questa chiesa sotto il pontificato di Innocenzo VII. Sebbene di piccole dimensioni, l’edificio conteneva interessantissime opere pittoriche, tra le quali si possono menzionare il soffitto affrescato da Antonio Nessi, allievo di Sebastiano Conca, e il dipinto, oggi presso il Museo di Roma, raffigurante i santi patroni degli scalpellini, ovvero i Santi Quattro Coronati, quadro anticamente attribuito a Caravaggio ma che oggi la critica attribuisce a Giovanni Antonio Galli, detto lo Spadarino.
Lara Scanu