Il cardinale Ippolito d’Este è il terzogenito del duca Ercole I e di Eleonora d’Aragona. Percorre una fulminea carriera: arcivescovo in Ungheria, cardinale ad appena 14 anni, poi vescovo di Milano, Ferrara, Modena, Capua ed Eger. Ricchissimo, ambizioso ed arrogante, è risoluto nello stabilire una personale e forte posizione all’interno della curia romana, sebbene fosse poco incline alla vita ecclesiastica. Riceve l’educazione alle armi presso la corte ungherese, trascorrendo l’adolescenza tra la corte di Ludovico il Moro e quella di Ferrara, che lo condurranno, nei primi anni del pontificato di Leone X, a rafforzare il proprio prestigio e quello della sua famiglia, conducendo un’esistenza inquieta e mondana. Lo studio presentato in questo libro è basato su materiale in larga parte inedito e mira a ricostruire la vicenda biografica di uno dei principali attori della scena italiana ed europea del primo Cinquecento, finora mancante per questo personaggio ingombrante, mecenate letterario, musicale ed artistico, al quale è dedicato l’immaginifico poema Orlando furioso, uomo che, come si può leggere dalle sue vive parole nell’appendice documentaria, poteva vantare rapporti diretti con poeti e intellettuali quali Baldassarre Castiglione, Aldo Manuzio, Pietro Bembo, Celio Calcagnini, Guido Postumo e con pittori e scultori quali Raffaello, Pellegrino da Udine, Dosso Dossi, Antonio Lombardo.
Marialucia Menegatti
“Ippolito I D’Este (1479-1520) Vita avventurosa di un
cardinale del Rinascimento”
Officina Libraria, 2018
€ 19,90
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