InMostra. La luce e i silenzi: Orazio Gentileschi e la pittura caravaggesca nelle Marche

Dal 1° agosto all’8 settembre 2019 sarà possibile visitare, presso la Pinacoteca Civica Bruno Molajoli di Fabriano, un’importante mostra su uno degli artisti di spicco del Seicento italiano: Orazio Gentileschi.

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Questa occasione si pone come un trampolino di lancio per un nuovo sguardo sull’attività che il pittore fiorentino svolse in terra marchigiana: un rinnovato studio di questo periodo della produzione del Gentileschi consentirebbe non solo di mettere in evidenza i capolavori realizzati tra Ancona (1606-1607) e Fabriano (1612-1619), ma consentirebbe di comprendere i contesti di quell’attività, soprattutto a Fabriano, permettendo di approfondire le sperimentazioni caravaggesche e non presenti sul territorio, come quelle di pittori quali Lilli o Pomarancio.
Tra gli artisti che realizzarono opere per questa area geografica troviamo Giovan Francesco Guerrieri, Alessandro Turchi, Giovanni Baglione Mattia Preti, Bartolomeo Manfredi ed Antiveduto Gramatica tra i seguaci del Caravaggio, mentre, tra i pittori di ‘lingua’ bolognese troviamo Annibale Carracci, Giovanni Lanfranco, Guercino, Emilio Savonanzi, Simone Cantarini, Guido Cagnacci e Gian Domenico Cerrini.

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L’elemento principale della mostra è, ovviamente, il rapporto tra le opere di Orazio e il territorio di Fabriano: partendo dal prezioso scrigno di affreschi che disvela la cappella del Crocefisso nel duomo dedicato a San Venanzo, con al centro la Crocifissione che concentra tutte le ombre più cupe in toni sommessi, dopo le tappe rarefatte, pure e silenti della Passione narrata sulle pareti.
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La Maddalena per l’Università dei Cartai rappresenta il fuoco di numerosi confronti e richiami, se si pone accanto all’unica opera con cui il dialogo si rivela, se pur diversissimo nelle risoluzioni finali, attivo e diretto, vale a dire con la prima redazione dello stesso soggetto di Giovan Francesco Guerrieri, ora conservata a Fano presso la Fondazione Cassa di Risparmio.

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Per la chiesa di Santa Lucia, Gentileschi realizzava La Vergine del Rosario tra san Domenico e santa Caterina, oggi presso la Pinacoteca Civica, un’opera che merita grande attenzione, mentre resta fondamentale nel percorso gentileschiano marchigiano la Visione di Santa Francesca Romana proveniente dalla chiesa di Santa Caterina e oggi presso la Galleria Nazionale delle Marche ad Urbino.

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La mostra, curata da Anna Maria Ambrosini Massari e Alessandro Delpriori, consentirà con lo stesso biglietto di visitare fino al 3 novembre un’altra esposizione in corso a Camerino Dalla polvere alla luce: l’arte recuperata promossa dall’Arcidiocesi di Camerino – San Severino Marche e dal Comune di Camerino e realizzata con il contributo della Regione Marche.

Per maggiori informazioni: http://www.pinacotecafabriano.it/index.php?option=com_content&view=article&id=201%3Ala-luce-e-i-silenzi-orazio-gentileschi-e-la-pittura-caravaggesca-nelle-marche&catid=27%3Anews-ed-eventi&Itemid=20&lang=it

 

Lara Scanu

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