Il nome di questa pietra proviene dal greco antico χρυσοπράσιος (chrysoprásios) o χρυσόπρασος (chrysóprasos), parola che così composta significa letteralmente “porro d’oro”.

Il teologo e filosofo medievale Alberto Magno, nel suo libro Segreti e virtù di erbe, pietre e animali, racconta che Alessandro il Grande aveva l’abitudine di portare una pietra di crisoprasio nella sua cintura poiché gli avrebbe assicurato la vittoria in battaglia.

A livello mineralogico, il crisoprasio, o crisopraso o crisopazio, è un calcedonio – nome generico del quarzo con presenza di masse compatte microcristalline – che contiene piccole quantità di nichel. Il suo colore è tipicamente verde-mela, ma può prendere varie tonalità più scure.

I più importanti bacini di questa pietra dura, che nella maggior parte dei casi nasce grazie a delle mineralizzazioni idrotermali, si trovano nel Queensland, nell’Australia Occidentale, in Germania, Polonia, Russia, Arizona, California e Brasile.

Secondo la cristalloterapia, il crisoprasio, anche grazie al suo colore, è la pietra della sincerità. Aiuta chi lo indossa ad avere fiducia e calma interiore, aumenta la concentrazione, stimola l’immaginazione e aiuta ad affrontare la vita con creatività e fantasia, promuovendo la pazienza ed infondendo fiducia e sicurezza in se stessi.

Lara Scanu