Molte delle più importanti icone russe prodotte tra XIV e XV secolo sembrano vittime di inspiegabili errori prospettici, che ne rendono frammentaria anche la rappresentazione. Ad esempio, sugli sfondi compaiono spesso edifici raffigurati attraverso la facciata e i muri laterali contemporaneamente, restituendo molteplici punti di vista di una stessa immagine. Eppure, queste icone ‘difettose’, basate sulle loro prospettive «rovesciate», risultano più creative ed espressive rispetto alle altre. Pavel Florenskij in questa testo ripercorre tutta la storia di questi particolarissimi oggetti, apparentemente deformi, ma interessanti grazie alla loro ribellione estetica. L’essenza delle cose e la verità dell’essere sono rintracciabili proprio in queste carenze della prospettiva lineare e della visione del mondo che si traduce, a contrario, nei caratteri richiesti dall’«arte pura».

Pavel Florenskij (a cura di Adriano Dell’Asta)
La prospettiva rovesciata
Adelphi, 2020, 152 pp.
ISBN 9788845934636
€ 14,00
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