Preziosa Pasqua. Uova Fabergè, sorprese per le donne di corte

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Vetrine piramidali con le uova imperiali Fabergé, in mostra nel marzo 1902 nella Von Dervis Mansion, a San Pietroburgo

Lo zar di tutte le Russie Alessandro III commissionò nel 1885 alla compagnia Fabergè, importante gioielleria di San Pietroburgo di proprietà di Peter Carl Fabergé, già nota per alcuni lavori di restauro e catalogazione del patrimonio artistico nazionale conservato all’Ermitage, la realizzazione di un prezioso uovo di Pasqua in oro e pietre preziose, come dono pasquale per la zarina Marija. La donna deve essere apparsa molto entusiasta del regalo, tanto da portare lo zar a commissionarne un altro per l’anno successivo.

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A partire dal 1887, Carl Fabergé ottenne la libertà di esecuzione e l’oggetto, sempre più elaborato e prezioso, divenne non solo un marchio distintivo di questa importante bottega orafa, ma anche una sorta di “ricetta segreta del successo”, tanto che la  famiglia Fabergè non comunicava nemmeno allo zar quale aspetto avrebbe avuto il prodotto finale: l’unica sicurezza sul risultato era che, all’interno, doveva trovarsi una sorpresa, ancor più preziosa del suo contenitore. Il successore, Nicola II, ordinò due uova ogni anno, uno per la madre e uno per la moglie Aleksandra, e la tradizione proseguì sino alla Rivoluzione d’ottobre.

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Uovo del bocciolo di rosa (1895)

Grazie anche alle sue uova, Fabergé divenne il più grande gioielliere della Russia, notorietà che gliconsentì di aprire distaccamenti non solo a Mosca, Odessa, Kiev, ma anche a Londra, arrivando a produrre, nel periodo compreso tra il 1882 ed il 1917, circa duecentomila oggetti preziosi, di cui ben 52 uova unicamente di commissione dello zar. Nel 1898, con spirito di emulazione nei confronti della famiglia reale russa, il nobile Alexander Kelch iniziò a commissionare anch’egli delle uova da regalare alla moglie Barbara, una ogni anno fino al 1904. Nel 1920, la donna decise di vendere questo peculiare e sontuoso tesoro, forse esteticamente più interessante rispetto ai manufatti realizzati per le zarine.

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Uovo del cesto di fiori, 1901

Casa Fabergé espose le proprie opere hors concours all’Esposizione mondiale di Parigi del 1900, dato che Peter Carl era anche membro della giuria. Nonostante questo “disguido”, la Casa ottenne la medaglia d’oro dell’esposizione e l’associazione dei gioiellieri parigini riconobbe a Carl Fabergé il titolo di maître e venne decorato con la croce di cavaliere della Legion d’onore.

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Uovo rocaille (Kelch), 1902, Collezione McFerrin, USA

Lara Scanu

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