George Eastman: l’uomo che rivoluzionò il mondo della fotografia

Terzo di tre figli, George Eastman nasceva nel 1854 a Waterville, nello stato di New York, nella fattoria di famiglia. In seguito alla morte del padre, nel 1862, si trasferisce con la madre e le due sorelle a Rochester, dove trova lavoro come fattorino presso una compagnia di assicurazioni. Non soddisfatto della sua occupazione, si mise a studiare contabilità.

Qualche anno dopo fu assunto come aiuto contabile dalla Rochester Saving Bank e, per festeggiare il nuovo impiego, decise di prendersi alcuni giorni di vacanza con lo scopo di visitare Santo Domingo. Per l’occasione, un amico gli consigliò di acquistare la strumentazione fotografica necessaria per poter avere così delle belle foto ricordo di quell’esperienza. Fu allora che il nostro fotografo in erba si appassionò all’arte della fotografia, tanto da imparare il francese e il tedesco poiché i principali libri erano scritti in queste due lingue.

Con l’aiuto di un industriale amico di famiglia, Henry A. Strong, nel 1880, fondò la Eastman Dry Plate Company, una società per la produzione e il commercio di lastre a secco che, grazie a una sostanza gelatinosa, conservavano la loro sensibilità nel tempo e potevano essere utilizzate in qualsiasi momento. Per dedicarsi alla sua nuova impresa, Eastman lascia il suo lavoro in banca.

Nel 1884, la Eastman Dry Plate Company divenne una società per azioni e cambiò il nome in Eastman Dry Plate Company & Film Company. E’ l’anno in cui si comincia a produrre la pellicola trasparente, accompagnata da un contenitore a rullo.

Nel 1888 venne presentata la famosa fotocamera Kodak, che rispecchiava perfettamente lo slogan «Voi premete il bottone, il resto lo facciamo noi». Fu l’inizio della Eastman Kodak. Il nostro contabile scelse il nome Kodak affinché fosse semplice da pronunciare da persone di diversa nazionalità. La Kodak si presentava piccola, pratica e di facile trasporto. Non c’era bisogno che il fotografo sviluppasse da sé le sue foto. I primi apparecchi fotografici venivano venduti insieme a un rotolo sufficiente per un centinaio di pose: una volta finito, si portava la fotocamera alla Casa, che sviluppava il film, trasferiva i singoli negativi su lastre di vetro, adatte per la stampa a contatto, e restituiva la macchina già carica con un nuovo rullino e le stampe del precedente.

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Con la collaborazione di H.M. Reichenbach, nel 1889 Eastman produsse la prima pellicola trasparente di nitrocellulosa della larghezza di 35 mm, che venne utilizzata anche da Thomas Edison per sviluppare l’idea della telecamera.

Nel 1892 nasceva la Eastman Kodak Co., la prima società che produsse apparecchi fotografici pieghevoli ed apparecchi cinematografici a passo ridotto (16 mm) su larga scala e a prezzi modici.

Una data importante da ricordare è il 1908, anno in cui i laboratori della Kodak misero a punto il progetto della prima pellicola non infiammabile (safety film), poiché bastava pochissimo per far prendere fuoco le pellicole.

Rimanedo in tema di pellicole, Eastman produsse la prima pellicola in bianco e nero pancromatica, cioè sensibile a tutti i colori dello spettro solare; un sistema a pellicola sottile da 16 mm Kodacolor; e il primo apparecchio per i microfilm, fatta per una banca di New York con lo scopo di archiviare i documenti.

Negli anni vennero messi in commercio diversi modelli di fotocamere: la Folding Pocket Camera, il primo apparecchio realizzato in metallo e di piccole dimensioni; la prima fotocamera per la fotografia aerea, usata durante la Prima Guerra Mondiale; Vanity Kodak, destinata alle donne, venduta in vari colori e dotata di portarossetto e portacipria; e la Vest Pocket Autographic Kodak, una macchina di piccole dimensioni messa in commercio con un borsello di pelle posto all’interno di una scatolina rivestita in raso nero con bordature rosse e il monogramma VPAK impresso in oro.

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Eastman destinò una parte dei suoi profitti a istituzioni culturali, educative e scientifiche. Nel 1920 fabbricò uno strumento fotografico destinato alla medicina odontoiatrica. Negli anni successivi finanziò la costruzione di molte cliniche odontoiatricche per i bambini in diverse città europee, tra cui l’Ospedale Odontoiatrico “George Eastman” di Roma.

Costretto su una sedia rotelle da una malattia alla spina dorsale, nel 1932, il fondatore della Kodak si tolse la vita con un colpo di pistola al cuore, lasciando un foglio con scritto queste parole: «Ai miei amici: il mio lavoro è compiuto. Perché aspettare?».

Una fotocamera che rispecchia perfettamente lo slogan di Eastman è la Hawk-eye Model C, una fotocamera a cassetta fabbricata dalla filiale inglese Kodak tra il 1926 e il 1934.

Questo modello era nato per l’uso da parte di bambini e ragazzi. Nel 1930, in occasione del suo cinquantesimo anniversario, la Kodak regalò ad ogni bambino di 12 anni residente negli Stati Uniti d’America e in Canada un apparecchio fotografico di questo tipo ed un rullino.

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La macchina, realizzata in cartone rinforzato e rivestita in pelle, è di forma parallelepipeda e piccole dimensioni, con maniglia in pelle per il trasporto. L’obiettivo, costituito da un’unica lente a menisco, è collocata dietro a un’apertura circolare posizionata nella parete frontale. Un diaframma fisso coperto da una lastrina in metallo è inserito davanti alla lente e svolge il compito di otturatore. In corrispondenza della latrina, di lato, è collocata una piccola leva di comando per lo scatto dell’otturatore. Nella parte superiore e laterale ci sono due dispositivi per la chiusura dell’apparecchio. Aprendo questi fermi si accede all’interno dell’apparecchio per il posizionamento e la sostituzione della pellicola in rullo 120 (per formati 6x9cm) su due bobine in legno posizionate sopra e sotto la camera oscura in metallo. All’esterno, nella parete laterale, è inserita la rotella per l’avanzamento della pellicola. Dietro l’apparecchio è presente una finestrella ricoperta da un vetrino rosso in plastica per la lettura del numero del fotogramma direttamente sul retro della pellicola.

Inventando la pellicola fotografica, George Eastman raggiunse il suo obiettivo, ovvero di rendere la fotografia alla portata di tutte quelle persone che vogliono di immortalare i momenti più belli e importanti della loro vita.

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Elda Cleriti

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