I diamanti Fancy Color. L’arcobaleno in una mano

I diamanti Fancy Color rappresentano una delle derive più glamour dell’oreficeria contemporanea. Essi ricoprono di fatto una piccola parte delle vendite, sebbene la loro popolarità e la loro richiesta sul mercato siano cresciuti in modo significativo negli ultimi decenni. Tutto nasce negli anni Ottanta del secolo scorso, quando la miniera australiana di Argyle iniziò a commercializzare le sue pietre marroni con i nomi commerciali di “Champagne” e “Cognac”, riuscendo nell’obiettivo di far conoscere al grande pubblico i diamanti colorati. Attualmente, lì si producono ancora diamanti brown, ma sono nel frattempo divenuti la principale fonte di diamanti rosa rari.

La maggior parte dei diamanti naturali di qualità sono incolori, giallo molto chiaro, marroni o grigi, sebbene le loro cromie ricoprano tutti i colori dell’iride.
La saturazione del colore è direttamente proporzionale al loro valore, data la loro rarità: si tratta, infatti, solo dello 0,01% del totale dei diamanti presenti in natura.
Il diamante colorato, denominato Fancy, deve il suo colore alla dispersione di atomi nella struttura chimica del carbonio: ad esempio, dall’interazione con l’azoto si hanno pietre di colore giallo, con il boro di colore blu.

Il prezzo di questi diamanti non segue l’andamento mondiale del listino, ma viene valutato sulla base delle proprietà e della rarità che possiede. L’espansione del mercato dei Fancy è dovuta anche alla significativa domanda, costantemente in aumento, di queste pietre da Paesi emergenti, come India e Cina, senza subire, almeno al momento, delle battute di arresto.

I tre fattori fondamentali per comprendere il colore dei diamanti colorati tra singole pietre sono:

  • Hue – Tonalità, colore e sua distribuzione
  • Saturation – Saturazione, forza o debolezza del colore)
  • Tone – Tono, ovvero quantità di luce emanata

Per la classificazione del diamante, occorre ricordare che risulta fondamentale il parametro delle 4C, basilare per i diamanti bianchi:

  • Carat (carato), ovvero la dimensione del diamante il cui peso equivale a 0,20 gr al carato.
  • Color (colore), che nei diamanti colorati è l’aspetto fondamentale.
  • Clarity (purezza) fondamentale per i diamanti bianchi, come anche per i colorati.
  • Cut (taglio) variabile ma generalmente mirato a rendere al massimo la potenzialità cromatica naturale della pietra.
  • Fluorescenza (considerata come 5°C) che nel caso del diamante colorato, se fortemente presente, può avere una visione più satura del colore, aumentando di conseguenza il valore.

Fancy Yellow

I Fancy Yellow ricoprono la più ampia fetta di mercato dei diamanti colorati, circa il 60%. Hanno varie profondità di colori, sebbene la gamma delle tonalità del giallo presenti in natura siano molto più ristretta rispetto ad altre colorazioni più rare. I più grandi giacimenti si trovano in Australia, in Sud Africa, in Brasile e sporadicamente in Russia. La loro formazione si deve alla presenza di una quantità significativa di molecole di azoto nella struttura cristallina che assorbono le onde luminose blu.

Fancy Green

I diamanti Fancy dalla cromia verde sono tra i più famosi, anche a livello storico. Estratti da miniere in Africa e Sud America, devono il loro colore per milioni di anni di esposizione a una fonte di radiazioni naturali e il loro più alto fattore di rarità è dovuto proprio alla colorazione uniforme. Il più illustre “familiare” di questa specie è il Dresden Green, un diamante verde naturale di 41 carati, probabilmente proveniente dalla miniera indiana di Kollur. Venne acquistato da Augusto III di Polonia da un mercante olandese nel 1742 alla Fiera di Lipsia e incorporato, nel 1768, in un prezioso ornamento da cappello, circondato da altri 411 diamanti di varie dimensioni. Il gioiello è ancora oggi ammirabile nella New Green Vault al Castello di Dresda.

Fancy Blue

I diamanti blu naturali rappresentano solo l’1,8% di tutti i Fancy Color. Provenienti da miniere site in Australia, in Sud Africa e in India, sono tra i diamanti meno estratti e nascono grazie alla presenza, nella struttura cristallina, di tracce di boro. La loro colorazione presenta, generalmente, un lieve accenno di grigio.

Fancy Pink

Il più celebre dei diamanti colorati è il Fancy Pink, che assume una caratteristica colorazione rosa. Il rosa è uno dei colori più rari. A causa della loro sorprendente cromia, i diamanti rosa rappresentano eccellenti opportunità di investimento, soprattutto per la loro sempre inferiore disponibilità nelle miniere. Ne è un caso storicizzato il celebre Graff Pink, diamante rosa intenso di di 24.78 carati noto fin dagli anni Cinquanta e acquistato all’asta dal gioielliere londinese Laurence Graff per la cifra di 46 milioni di dollari, la più alta fino ad allora raggiunta per un diamante.

Fancy Red

Si tratta del vero e proprio ricercato tra i diamanti Fancy Color. Il più raro di tutta la famiglia, viene principalmente estratto da Argyle in Australia, ma anche in Brasile, Russia e India. La sua rarità è stata definita anche dalla scarsa disponibilità, dovuta alla prossimità della chiusura delle miniere in cui si cavano queste pietre, e, conseguentemente, i prezzi sono in continua ascesa. La sua colorazione è causata da un fenomeno naturale di pressione che ha provocato la torsione nel reticolo cristallino, rifrangendo la luce e producendo un colore simile a quello del rubino. Appartiene, infatti, a questo genere il diamante più costoso del mondo, il Moussaieff Red, trovato da un agricoltore in Brasile a metà degli anni Novanta, del peso di 5.11 carati e dal costo stimato nel intorno agli 8 milioni di dollari.

Lara Scanu

*tutti i grafici sono prodotti da Real Diamond Invest [https://www.realdiamondinvest.it/]

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