La Porcellana di Meissen, conosciuta anche come Porcellana di Dresda, è stata uno dei primi esempi europei di produzione della porcellana per modalità e tecniche esecutive. Questa forma di manifattura si è sviluppata a partire dal 1708 dall’idea di Ehrenfried Walther von Tschirnhaus e del suo aiutante Johann Friedrich Böttger, che introdusse i pezzi sul mercato.
Dalla data di inizio delle produzioni, la città di Meissen ha iniziato ad attrarre vari artisti ed artigiani. Nel 1720 si introdusse un marchio di fabbrica, per proteggere e garantire la produzione.
La realizzazione di ceramiche nasce dalla passione per l’alchimia della corte di Sassonia e dagli esperimenti compiuti da Tschirnhaus e Böttger per ricavare l’oro da particolari lavorazioni del vetro. Alla morte di Tschirnhaus, il suo socio continuò l’attività, fondando il primo laboratorio della Real Fabbrica di Porcellane nel 1710 nel castello di Albrechtsburg. Nel 1861, la manifattura venne spostata a Triebisch, nella valle di Meissen, dove si trova tuttora.
Il primo tipo di porcellana prodotto si ispirava ai modelli cinesi e alle figure d’argento barocche. In seguito, i decoratori introdussero l’oro e incrementarono le colorazioni dei prodotti. I soggetti raffigurati più frequentemente sono scene prese dal mondo animale, dalla natura, dalla vita portuale e dalla produzione orientale, giapponese e indiana.
Fu ideato un rilievo sul bordo dei piatti, chiamato ozier (decoro a rilievo, nell’impasto dei piatti di porcellana, che dava l’idea che il piatto fosse intrecciato in vimini), probabilmente elaborato dalla mente del modellatore Johann Joachim Kändler.
Lo stile delle porcellane mutò con il variare delle mode, passando da una tendenza rococò a una neoclassica, grazie al contributo del modelmaster francese Michel-Victor Acier, così come le decorazioni pittoriche di Horoldt.
Dopo varie vicissitudini, la manifattura Meissen è sempre in funzione e attualmente lo stato della Sassonia dirige l’attività artistica e commerciale.
Lara Scanu