Il rubino è una pietra legata alla nobiltà, tanto da essere considerata la più regale. Gli antichi credevano fosse il più prezioso dei minerali, anche più del diamante, ed è sempre stato visto come un talismano di passione, protezione e prosperità. Nei secoli è stato usato come amuleto per piaghe e pestilenze e, indossato, metteva in guardia da pericoli imminenti, proteggeva la salute e bandiva tristezza e pensieri negativi. Si pensava portasse serenità, allontanasse gli incubi, aumentasse la voglia di vivere e aiutasse a risolvere le dispute.
Il suo aspetto è di un colore rosso vivace, ma può assumere varie tonalità di questo colore, che vanno dal rosso più vivo, detto “sangue di piccione”, al rosato. Le sue dimensioni non sono eccezionali e sono molto legate alla trasparenza; per questo si ritengono eccezionali i rubini limpidi che superano i 10 carati.

Il rubino è una gemma molto rara e, per la sua limitata produzione e la grande bellezza, può capitare che per rubino venga spacciata un’altra gemma, come lo spinello, varietà di granato come l’almandino e il piropo, lo zircone rosso, il topazio e la tormalina.

I più grandi giacimenti di rubini sono quelli dei depositi alluvionali del Myanmar (Birmania), del Vietnam e dello Sri Lanka.
Lara Scanu