
Gli spazi dedicati alle nostre vacanze sono spesso difficili da arredare, ma c’è uno stile, anche di stampo marcatamente ecologico e naturale, che può venirci in aiuto.

Si tratta di mobili e complementi di arredo realizzati in materiali come midollino, rattan e vimini, frequentemente ricordati solo per essere utilizzati all’esterno in spazi come terrazze e giardini, ma sicuramente utili anche all’interno di case dedicate alle vacanze, di facile manutenzione e di grande maneggevolezza negli spostamenti. Ma quali sono le differenze tra i tre?
Mentre il midollino e il rattan sono ottenuti dalla lavorazione della canna d’India, generalmente prodotti nel sud-est asiatico, mentre il vimini viene realizzato intrecciando i rami di salice. Tutti sono spesso accompagnati, nella lavorazione, all’ancor più resistente bamboo.

Il midollino è una fibra ottenuta dalla trafilazione della canna d’India, pianta che cresce nelle zone tropicali e sub-tropicali. Il suo nome deriva dalla zona del vegetale da cui si ottiene, che, essendo la più interna, viene individuata come midollo. La fibra ricavata viene suddivisa in listelli molto sottili e semplici da modellare in intrecci fittissimi, ricoprendo dunque il ruolo di materiale più pregiato e delicato di tale lavorazione.

Per la realizzazione del rattan, invece, viene impiegata la parte più esterna della canna d’India, fino a spingersi alla corteccia. Nel corso della lavorazione, esso subisce trattamenti con prodotti che lo rendono immune alla muffa e al fuoco. Tanto più vi è l’impiego della corteccia quanto più risulterà resistente l’arredo prodotto.

Il vimini è forse il materiale più noto e di antico utilizzo tra i tre, se si pensa che già i Greci lo utilizzavano per la produzione di vari oggetti, compresi gli scudi, che poi venivano rivestiti di cuoio. Derivato dai rami giovani, decorticati e flessibili di alcune specie di salici, ha la tendenza naturale ad essere resistente e a schiarirsi se esposto direttamente ai raggi solari. Prima della fase di intreccio, i rami di vimine devono essere bagnati, per consentirne una più agevole lavorazione.
Qual è dunque il materiale con più resistenza o con una lavorazione esteticamente più importante? Molto risiede nei gusti personali, sicuramente il midollino risulta più pregiato, ma anche più delicato. Occorre, tuttavia, ricordare che le intemperie – in particolare la pioggia e il freddo umido – contribuiscono ad un veloce deterioramento di questi materiali, come è logico per gli oggetti prodotti da risultanze di origine vegetale. Dopo l’estate è quindi meglio riporre tutto al coperto per poterne godere l’anno successivo.

Lara Scanu

